Alluvione 2009

L’argine cedette e la voragine si allargò velocemente, erano circa le 9 della mattina di Natale. Quando mi informarono dei fatti le campagne si stavano già allagando e mi diressi prima verso le idrovore, al “Ponte delle Turbine”, e poi tentai i vari accessi alla bonifica fin dove le strade mi permisero di arrivare.

Al mio arrivo un immenso specchio d’acqua grigia e immobile si confondeva già con le nuvole gonfie. Tra le nebbie a pelo d’acqua si distinguevano radi i dettagli di un paesaggio mutato e posteriore all’azione dell’uomo. La depressione bonificata era di nuovo un lago silenzioso, le acque avevano riconquistato la loro sede originale. Questo ai miei occhi fu sbalorditivo più del disastro che colpì il mio territorio.